L'invenzione della Sicilia
Letteratura, mafia, modernità
- Producent: CAROCCI EDITORE
- Kategoria: poezja
- Kod produktu: 9788843079674
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Come si può essere siciliani? Sciascia lo chiede ai lettori e a sé
stesso. La letteratura è piena di modi di esserlo, quasi che con il
termine “siciliano” non si denoti un aggettivo, quanto piuttosto uno
spettro che si agita sul fondo dell’essere italiani, un’identità
ipotetica che si vuole originaria e immutabile.
Verrebbe da
dire: “Uno spettro si aggira per l’Italia, e quello spettro è la
Sicilia”, il problema è capire a cosa rimanda tale spettro, da quale
corpo sia esalato. Composto per lo più da bozzetti pittoreschi,
stereotipi radicati, amplificato da modelli letterari assunti
acriticamente come schemi interpreta?tivi onnicomprensivi, spesso
reazionari, autoassolutori, clamorosamente fuorvianti. (…) Di Gesù
indaga questo strano spettro metastorico a cui si delega il compito di
spiegare la Sicilia e con essa i siciliani. In particolare si domanda
quanto peso abbia avuto la letteratura nel costruire questo spettro, e
successivamente nell’alimentarlo, garantendogli una resistenza capace di
protrarsi sino ai giorni nostri.
In questo è erede dei saggi
critici della generazione di Giarrizzo, Luperini, Orlando e Nigro (…),
anche se a ben vedere, forse, l’influenza più determinante è quella di
Said e dei suoi studi postcoloniali. Analogamente a quanto fatto dallo
studioso palestinese, Di Gesù si chiede se i processi che hanno portato
alla formazione della nazione italiana non possano essere considerati
anche processi di colonialismo interno, estendendo in tal modo l’idea di
orientalizzazione anche al nostro mezzogiorno. Lo scopo è quello di
definire un post-coloniale italiano, e di farlo attraverso lo strumento
dell’inchiesta sciasciana, usando cioè la letteratura come grimaldello
per sondare criticamente il reale, in un processo continuo di
demistificazione.
I saggi presenti nel volume si muovono tutti
lungo questo doppio crinale: Di Blasi, Verga, Valera, Sciascia sono
analizzati non in quanto siciliani, ma in quanto dispositivi capaci di
far deflagrare qualsiasi tentativo di definire un’identità siciliana
stabile, continua, rassicurante. La lezione di Di Gesù è chiara: per
sciogliere il nodo dell’identità, occorre moltiplicare l’attenzione
sulle differenze, raffinare l’analisi, ricominciare sempre da capo. Ciò
significa deporre ogni fiducia nei limiti opposizionali comunemente
accreditati, tra Sicilia e continente, evitando allo stesso tempo di
cadere nell’errore opposto, ossia nel mescolare tutto con tutto e
precipitare così di nuovo verso il terreno accidentato delle analogie,
somiglianze, identità. La sensazione dominante è che la Sicilia e
l’Italia, non siano identità opposte e conflittuali, ma poli opposti
dello stesso mosaico contraddittorio al quale, nelle occasioni
ufficiali, ci piace dare il nome di nazione.
Recensione di Daniele Zito
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