Il borghese
Tra storia e letteratura
- Producent: EINAUDI
- Autor: Franco Moretti
- Kategoria: literatura piękna
- Kod produktu: 9788806230579
- Dostępność: W magazynie
-
cena: 126,00PLN
La mappa delle vicissitudini della cultura
borghese, esplorando le cause della sua storica debolezza e della sua
attuale irrilevanza.
«Gli studiosi di storia sociale
hanno talvolta dei dubbi sul fatto che un bancario e un fotografo, o un
costruttore di navi e un pastore, facciano realmente parte della stessa
classe. Cosí è in Ibsen; o almeno, essi condividono gli stessi spazi e
parlano la stessa lingua. Qui non c'è nulla del mascheramento della
classe "media" inglese; questa non è una classe di mezzo, offuscata da
quelle che le sono sopra, e ingenua riguardo al corso del mondo; questa è
la classe dirigente, e il mondo è come è perché sono loro ad averlo
reso tale. Ecco perché Ibsen si trova all'epilogo di questo libro: le
sue opere teatrali sono il grande regolamento dei conti del secolo
borghese, per usare una delle sue metafore. Ibsen è l'unico scrittore
che guarda il borghese in faccia e gli chiede: Allora, dopotutto, che
cosa hai portato al mondo?»
«Il borghese… Non molto tempo
fa, questo concetto sembrava indispensabile all'analisi sociale; oggi
invece possono passare anni senza che se ne parli. Anche se il
capitalismo è piú potente che mai, la sua incarnazione sembra essere
svanita nel nulla. "Io sono un membro della classe borghese, mi sento
tale e sono stato educato alle sue idee e ai suoi ideali", scriveva Max
Weber nel 1895. Chi potrebbe ripetere oggi quelle stesse parole? Le
"idee" e gli "ideali" borghesi: ma che cosa sono?» Inizia cosí lo studio
di Franco Moretti sulla presenza della borghesia nella moderna
letteratura europea. Nel saggio, la galleria dei singoli ritratti si
intreccia con l'analisi di specifiche parole chiave («utile» e «serio»,
«efficienza », «influenza», «comfort», la «roba»), con le mutazioni
formali riscontrabili nella prosa di celebri opere romanzesche (da
Defoe, Austen e Flaubert a Goethe, Verga e Pérez Galdós), e con alcuni
riscontri paralleli nella coeva arte europea (da Vermeer a Manet). A
partire dal «padrone lavoratore» del primo capitolo, passando attraverso
l'etica espressa da alcuni romanzi ottocenteschi, l'egemonia
conservatrice della Gran Bretagna vittoriana, le «malformazioni
nazionali» delle culture periferiche, e chiudendosi con l'autocritica
radicale messa in scena dai drammi di Ibsen, il volume traccia la mappa
delle vicissitudini della cultura borghese, esplorando le cause della
sua storica debolezza e della sua attuale irrilevanza.