Una professione da inventare

Una riflessione non solo teorica sul “paradosso dell’educazione”, anche e soprattutto di quella linguistica, nella prima parte. Un tuffo nelle difficoltà concrete e quotidiane dell’insegnamento della lingua nella Scuola Primaria, nella seconda parte. Questo lavoro è il frutto di una collaborazione inconsueta tra due docenti che nell’attuale sistema universitario e scolastico in teoria non avrebbero mai dovuto incontrarsi. Occupato a teorizzare ormai sempre più improbabili universi accademici, il primo, a districarsi tra vocianti e variopinte orde di bambini, il secondo. Questo lavoro nasce dalla convinzione che una collaborazione tra Università e Scuola non solo è possibile e auspicabile, ma è assolutamente inderogabile ai nostri giorni, perché le due componenti, perfettamente funzionali l’una all’altra, diano il loro contributo paritetico alla costruzione di un iter formativo dello studente che sia compiuto ed equilibrato. È nostra convinzione che, nell’ambito di una riflessione condivisa intorno a problemi didattici comuni, la preparazione dei futuri docenti di lingua della Scuola Primaria debba avvalersi del contributo fondamentale di insegnanti professionisti, in un rapporto di reciproco rispetto delle rispettive competenze e funzioni tra Università e Scuola. Il contributo dei docenti della Scuola Primaria si rivela indispensabile perché la loro esperienza pratica sul campo produca effetti positivi sull’organizzazione teorica e concettuale dell’azione didattica del docente. Un interscambio continuamente rinnovato, concreto e fattivo, finalizzato alla verifica dei presupposti teorici, da una parte, e all’esame delle esperienze pratiche dall’altra. Il tutto allo scopo di dar vita in modo sinergico a un docente di lingua straniera al passo con i tempi e a uno studente con competenze linguistiche di livello europeo, come la Comunità internazionale in maniera sempre più pressante ci richiede.